Le Nostre Alternative Alla Nuova Autostrada Ad Elevato Impatto Ambientale E Sociale.
E Il Sindaco Di Cesena Continua A Sostenere Le Lobby Del Cemento
Intervento del Gruppo di Coordinamento del Movimento Cesena SìAmo Noi
La nuova Autostrada Orte-Cesena-Mestre: un progetto ad elevato impatto ambientale e sociale. I poteri forti e le lobby del cemento ringraziano.
Il progetto autostradale ad elevato impatto ambientale e sociale Orte-Cesena-Mestre (E45-E55), voluto negli anni dai Governi Berlusconi-Monti-Letta-Renzi e sostenuto dalle lobby del cemento, è sempre stato contestato dagli ecologisti e dai cittadini residenti nelle zone interessate.
Il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi (che dimostra per l’ennesima volta le sue contraddizioni nel proporre a parole il blocco del consumo di territorio) fa nuovamente pressing sul Governo al fine di realizzare questa inutile, dannosa e speculativa opera infrastrutturale.
Gli interessi dei poteri economici e politici sono manifesti e plateali. A livello nazionale e locale i fautori di questa nuova autostrada sono il P.D. e i partiti della destra, uniti “amorevolmente” per uno “sviluppo insostenibile” a favore della mobilità su gomma.
Il progetto prevede la realizzazione dell’autostrada mediante il ricorso alla finanza di progetto con i privati: l’ANAS ha già scelto il raggruppamento di società composto da Gefip holding legato al parlamentare europeo berlusconiano Bonsignore (sostenuto dal PD), col l’appoggio dell’ex banchiere cesenate Davide Trevisani.
Questo tipo di opere – la nostra TAV – sono prioritarie solo ed esclusivamente per le lobby del cemento e per quei politici che ne promuovono la costruzione. Noi ecologisti e cittadini non ci diamo per vinti: sarà convocata a breve – sabato 28 giugno, proprio a Cesena – la Rete Nazionale Stop Orte-Mestre per coordinare le iniziative di protesta lungo il tracciato e per approntare i necessari ricorsi al TAR e al Consiglio d’Europa.
Ricordiamo che l’autostrada attraverserà cinque Regioni (Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna e Veneto), 11 province e 48 comuni; il tracciato prevede solo in parte la riqualificazione della E-45, si sviluppa in parallelo alla SS 309 Romea e ha numeri da brivido: 396 km di lunghezza, 139 km di ponti e viadotti, 64 km di gallerie, 20 cavalcavia, 226 sottovia, 83 svincoli. Inoltre spianerebbe la strada ad ulteriori possibilità di sfruttamento/speculazione quali: la costruzione di strutture di contorno come aree di servizio, bar e alberghi, nonché il pagamento di pedaggi in alcuni tratti.
Questa nuova autostrada provoca gravi danni ambientali a carico di importanti zone di interesse storico, paesistico, ambientale (es. Parco del delta del Po, Valli di Comacchio e Mezzano, Laguna sud, Riviera del Brenta).
Comporta un elevato consumo di suolo, per la maggior parte libero, e il frazionamento di numerosi fondi agricoli. Favorisce la cementificazione delle aree libere attraversate o adiacenti agli svincoli. Privilegia ancora una volta il trasporto su gomma a scapito di quello ferroviario e marittimo, più sostenibili.
E’ inutile in quanto i flussi di traffico attuali e futuri che interessano la SS 309 Romea e la E-45 non giustificano in alcun modo la costruzione di un’altra autostrada che diventerebbe di fatto un doppione della A-1 e della A-14/A-13.
E’ un enorme spreco di denaro pubblico: con quasi 10 miliardi di euro (9 miliardi e 844 milioni), di cui 2 miliardi pubblici attraverso la defiscalizzazione per Ires e Irap, ed i restanti miliardi anticipati dai privati: l’Autostrada Orte-Cesena-Mestre è l’opera in assoluto più costosa fra quelle previste. MENO DELLA METÀ DEI SOLDI DESTINATI A QUESTA INFRASTRUTTURA SAREBBERO SUFFICIENTI PER SANARE IL DISSESTO IDROGEOLOGICO DELL’INTERO PAESE.
Gli ecologisti – inascoltati dai decisori della politica – propongono alternative credibili, meno costose, meno impattanti e facilmente realizzabili.
La messa in sicurezza della SS 309 Romea – il progetto di autostrada Orte-Cesena-Mestre non prevede alcun intervento per la messa in sicurezza della Romea, che è una delle strade più pericolose d’Italia. Il rifacimento del manto stradale, la predisposizione di corsie di emergenza, di piazzole di sosta, il miglioramento della segnaletica, la eliminazione degli incroci a raso, sono interventi possibili in 2-3 anni e con spese molto contenute.
La messa in sicurezza della E-45. Anche questa arteria, vecchia e pericolosa, e perennemente cantierizzata, richiede interventi definitivi di riqualificazione, e non la sua trasformazione in autostrada a pedaggio. Il progetto di ANAS prevede per questo tratto delle varianti estremamente impattanti, soprattutto in corrispondenza del nodo di Perugia; inoltre il potenziamento di questa arteria costituirà un potente attrattore di traffico con gravi ripercussioni ambientali per le valli dell’Appennino centrale.
Il potenziamento del trasporto ferroviario. La ferrovia costituisce una valida alternativa alla gomma, sia per il trasporto delle merci che dei passeggeri. In alcuni casi, gli stessi enti che promuovono la Orte-Cesena-Mestre, finanziano allo stesso tempo progetti per lo sviluppo o il potenziamento di tratte ferroviarie lungo la medesima direttrice (es. collegamento Venezia-Chioggia, riapertura della linea Civitavecchia-Orte).
Cesena, 23 giugno 2014
Movimento Cesena SìAmo Noi, aderente alla Rete Nazionale Stop Autostrada Orte-Mestre.
Vania Santi, Davide Fabbri, Gianluca Amadio, Vittorio Valletta, Piero Guiducci, Davide Fagioli.