CSN ha preso parte attiva e costante alle numerose tappe di stesura del nuovo regolamento sui quartieri, importanti strumenti di partecipazione e rappresentativi dei valori fondanti di CSN fin dal 2013. Per questo prendervi parte è stato un passaggio obbligato, finalizzato a dare alla città (e non ad un solo gruppo politico) le migliori regole per rendere i consigli di quartiere operativi e utili.
Con questa bozza di regolamento siamo consapevoli di essere lontani dall’idea di quartiere che CSN vorrebbe realizzare, ma abbiamo lavorato perché fossero inseriti alcuni punti che portiamo avanti da tempo e che vengono adottati in comuni quali Pesaro. Abbiamo ottenuto l’inserimento della parità di genere e dei patti di collaborazione, strumenti utili per lavorare nel proprio quartiere. E’ stata proposto di superare il limite di presentazione dei nomi tramite una lista unica, ottenendo di lasciare aperta la possibilità di presentare liste diverse, sia quelle coi i simboli dei partiti, sia quelle create da cittadini, associazioni, comitati, che ci auguriamo non debbano avere un numero minimo troppo alto di firme per la loro presentazione.
Diversi i punti ancora aperti che saranno invece da discutere in consiglio, c’è il voto e l’eleggibilità dai 16 anni, su cui ci sono stati presentati ostacoli amministrativi e assicurativi, quando in effetti altri comuni danno questa possibilità. CSN ritiene importante la possibilità di coinvolgere i giovani a livello del proprio quartiere, nel voto ma anche nell’assunzione di un ruolo di responsabilità. Abbiamo inoltre chiesto la
possibilità di candidarsi fuori quartiere e fuori comune, con attinenze lavorative /associative con il Quartiere. Il punto è ancora aperto, ma ci sembra importante riconoscere l’appartenenza a diversi quartieri in città, dove si lavora e dove si risiede.
Tra i punti critici ancora non approvati i principali sono quello di non aver dato fondi a bilancio ai progetti di quartiere e il non aver reso i quartieri co-progettatori della gestione del territorio. CSN vorrebbe un quartiere maggiormente coinvolto nelle decisioni consiliari (almeno negli atti di amministrazione e di commissione) e nei percorsi di rigenerazione urbana partecipata, da poter promuovere e condurre con figure esperte (come previsto dalla legge regionale). Essenziale per rendere operativi i quartieri è il loro finanziamento. Noi pensiamo all’istituzione di due categorie di opere finanziate dal quartiere, quelle di manutenzione ordinaria e straordinaria, e gli interventi per la valorizzazione/rigenerazione del territorio con voci specifiche dedicate alle opere di quartiere. Ad ora il regolamento prevede che gli interventi nel quartiere vengano decisi dagli uffici, nell’ambito del processo di approvazione del bilancio condiviso o bilancio partecipato attivo dal 2021, ma senza risorse o voci specifiche. Senza risorse economiche dedicate, i Quartieri come possono vedere realizzate le loro
esigenze?
Se pensiamo che sono state rinviate le opere decise dai cittadini con carta bianca 2019, nel bilancio 2020 le opere suggerite dai cittadini sono quasi assenti. Se si riformano i quartieri come strumenti di partecipazione, ma al contempo non li si finanzia e si sospendono i finanziamenti per le opere scelte, quale credibilità ha la nuova riforma nel volere davvero mettere al centro della programmazione la partecipazione civica?
Cesena Siamo Noi, 8 dic 2019
APPELLO: I quartieri sono uno strumento importante per conoscere il funzionamento dell’amministrazione in un ambito vicino al cittadino, per lavorare su progetti locali di interesse nella propria zona e mettere a frutto il proprio amore per la città La
cittadinanza e coloro interessati a saperne di più sui quartieri sono invitati ai nostri incontri per creare assieme spazi di partecipazione.