GIOVEDI 16 GIUGNO CONSIGLIO COMUNALE CESENA SìAMO NOI CHIEDE UNA Valutazione sulla qualità dei Servizi Sanitari in risposta ai bisogni di salute del territorio cesenate.
Si discuterà giovedi 16 in consiglio comunale della richiesta di una valutazione sulla qualità dei Servizi Sanitari in risposta ai bisogni di salute del territorio cesenate.Giovedì scorso è stata depositata la mozione che andrà in discussione domani, presentata dal gruppo consiliare Cesena Siamo Noi. Il suo gruppo Welfare da qualche mese sta facendo un lavoro di approfondimento sui servizi socio sanitari, in un momento di complessa riorganizzazione, ancora da completare e alla luce delle nuove e mutate esigenze sanitarie assistenziali.
In questa ottica ci sembra imprescindibile analizzare i bisogni della comunità cesenate, verificare il profilo di salute, l’attuale offerta di prestazioni, l’effettiva attuazione delle Case di Salute sul territorio, alla luce del compito della politica di farsi interprete della propria comunità e portavoce delle esigenze di salute dei pazienti innanzitutto.
L’obiettivo che vorremmo contribuire a definire è quello di allargare la prospettiva, dall’ennesimo progetto architettonico ad un progetto specifico sulla sanità cesenate che metta la persona ammalata al centro delle risposte sanitarie, nell’ottica di arrivare al futuro Piano Attuativo Locale pronti a farsi interpreti delle esigenze della comunità.
Crediamo questa sia condizione necessariamente preventiva a qualsivoglia azione di progettazione edificatoria ed ubicatoria di un nuovo Ospedale cittadino.La nostra proposta vuole portare questo importante dibattito, in seno agli organi deputati istituzionalmente, Consiglio Comunale eletto dai Cesenati e Commissione competente, regolamentati a tale compito in maniera trasparente eppure sempre più svuotate di operatività e ridotte al rango di gruppi di presentazione di progetti già decisi. Questo in ottemperanza alla responsabilità condivisa, da Sindaco e Consiglio, della conoscenza della condizione di salute della popolazione.
A tal fine è imprescindibile il coinvolgimento di associazioni di rappresentanza, sindacati, gli operatori ed i cittadini tutti ed in particolar modo con ASL e Comitato Consultivo Misto degli utenti, i quali fino ad oggi hanno avuto ben poca voce in capitolo sulle scelte in materia di sanità.
Ci sembra necessario delineare un progetto di riqualificazione del Servizio sanitario locale che garantisca prima di tutto i livelli essenziali di assistenza, a partire dalle cure primarie, in termini di equità, facile accessibilità e qualità delle prestazioni.
Il tema salute è delicato e importante, tocca tutti da vicino, specialmente in questo momento di forte e spesso drammatica riorganizzazione e taglio delle spese. Tutti siamo parte in causa, avendo a che fare con ospedali e ambulatori quotidianamente e abbiamo chiare le problematiche incontrate. Compito della politica è cercare di dare risposta e soluzione adeguata dopo aver bene individuato i bisogni.
Il nostro invito è di affrontare questa necessaria riorganizzazione evitando populismi, forzature, partecipazione voluta e gestita dall’alto: il tema richiede il reale profondo coinvolgimento della comunità con trasparenza su un tema che vede protagonisti noi e i nostri cari quotidianamente.
Movimento Cesena SìAmo Noi – 15 giugno 2016 – info.cesenasiamonoi@gmail.com
Grande Opera Novello : meglio fermarsi prima che sia troppo tardi.
Giovedì 16 giugno in Consiglio Comunale Cesena Siamo Noi presenterà la propria mozione di sfiducia dell’intero operato dell’Amministrazione sul futuro quartiere Novello, chiedendo la liquidazione del Fondo. Sono trascorsi oltre 8 mesi dalla delibera di ottobre 2015 volta alla costituzione del Fondo Novello e oltre 6 mesi dal successivo conferimento delle aree interessate alla prossima grande opera di costruzione di oltre 340 unità immobiliari e 40 unità commerciali e, ancora ad oggi, permangono seri e preoccupanti dubbi circa la reale utilità di un’opera del genere.
Non sono bastate due Commissioni congiunte chieste da tutte le forze di opposizione per fare chiarezza sul progetto, rivelatesi un teatro di pressapochismo. Un progetto nebuloso in cui la maggioranza si è nascosta dietro i termini Social Housing / innovazione / grande parco, per mascherare quella che continua ad apparire una grande speculazione edilizia portata avanti dal PD. Di certo il progetto insiste su un’area storica, come quella dell’Ex Mercato Ortofrutticolo, che trarrebbe beneficio da una rigenerazione urbana non intesa, di nuovo, come mera cementificazione, ma come rigenerazione urbana di qualità, che parta dall’esistente, con un progetto di valorizzazione a misura d’uomo, condiviso e sostenibile.
Completamente mancato ci sembra l’obiettivo di utilità sociale. L’Amministrazione ha coniato il termine “fascia grigia”, per andare ad indicare i potenziali fruitori degli immobili, senza riuscire però a definire le caratteristiche della stessa e proponendo soluzioni alla portata del mercato e non delle fasce con difficoltà o con diminuita capacità di spesa per potersi permettere l’accesso alla prima casa.
Il progetto, nonostante sia ancora oggi alla fase preliminare, con valori di vendita bene o male allineati al mercato, con soggetti potenzialmente interessati ancora indefiniti, è stato blindato dalla Giunta già da ottobre 2015, con una delibera forte di costituzione del fondo e successivo conferimento dell’area. Si tratta di un’operazione azzardata, che non si adatta alla recente fase di profondo cambiamento del mercato e dell’economia, rimanendo purtroppo indietro rispetto alle esigenze reali del territorio, che rischiano di non venire recepite, nonostante le supposte finalità sociali, come ha dimostrato il recente aumento delle famiglie in emergenza abitativa che non possono accedere agli immobili già disponibili.
Laconiche e ripetitive, senza capacità di scendere nel dettaglio, sono state le risposte provenienti dall’Assessore alle politiche sociali, dall’Assessore all’Urbanistica, dal Vicesindaco e del Sindaco in questi mesi. Imbarazzanti le contraddizioni tra i comunicati dell’Amministrazione, del luglio 2015, in cui si annunciava come, attraverso le modifiche apportate al progetto, il Novello avrebbe creato le condizioni per vedere superata buona parte dell’emergenza abitativa, e le parole dell’Assessore ai servizi per le persone, quando, ad aprile 2016, dopo mesi di dibattito sul tema da parte dell’opposizione, in commissione sull’emergenza casa, si trovasse a dover ammettere che non erano certo il Novello e l’edilizia residenziale sociale una risposta all’emergenza casa.
Si delinea un’operazione di circa 400 unità senza una minima proiezione dell’andamento demografico, che continua a rimanere stabile quando non passivo. E poco importa se l’Amministrazione ha commissionato un’indagine per avvalorare la necessità di nuovi alloggi per una popolazione in crescita, quando da una sua lettura non emerge alcuna proiezione di crescita futura. E’ inoltre evidente a tutti, incluse le statistiche ISTAT del Comune di Cesena, che la popolazione della città risulta stazionaria da circa 5 anni, con tendenza alla diminuzione.
Infine l’Amministrazione, forse per dare un contentino alle opposizioni che ne facevano richiesta, si era impegnata, nel corso delle Commissioni, a promuovere incontri per raccogliere proposte ed idee in tema di qualità e quantità degli spazi di socializzazione e allo stesso modo si era impegnata ad affrontare congiuntamente le caratteristiche dei soggetti beneficiari ed il regolamento di accesso. Su tutto questo e di molto altro, ci sono ad oggi solo le parole, un progetto vago che tralascia i reali portatori di bisogni in termini di diritto all’abitare.
Troppo poco per ipotecare un’ area così grande, un’area da rigenerare in modo sostenibile e non speculativo e troppo poco per coinvolgere la città in un progetto che, se risulta mancato dal punto di vista sociale, è rischioso dal punto di vista finanziario, come diciamo da tempo. Se anche finanziato a oggi tramite un prestito di CDP, il progetto Novello immette immobili a prezzi di poco inferiore allo standard in un mercato già saturo oggi e che lo sarà ancora di più quando sarà completato il vicino Parco Europa. Qui sono, in fase di realizzazione nuove residenze da immettere sul mercato immobiliare, e si registra una esposizione dei capitali della Cassa di Risparmio di Cesena, operazione che, lo abbiamo già detto a inizio anno, non verrebbe di certo favorita dall’affare Novello. Ci chiediamo che ne sarà di tutti questi nuovi immobili sul mercato e perché non siano state fatte valutazioni di opportunità per il territorio.
Per questi motivi Cesena siamo Noi ha depositato una dura mozione di sfiducia a tutto l’operato dell’Amministrazione sulla gestione dell’Affaire Novello, chiedendone la liquidazione del fondo.
Giovedì 16 giugno se ne parlerà in Consiglio Comunale. Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Movimento Cesena SìAmo Noi, 14 giugno 2016, Cesena – info.cesenasiamonoi@gmail.com
Emergenza casa.
Finalmente qualche ammissione da parte dell’Assessore Benedetti : il Fondo Sociale per l’affitto non risponde, se non in misura ridotta ai bisogni abitativi di quella fascia di cittadini, per altro in crescita, che si trova a vivere condizioni economiche difficili , spesso anche estreme.
Si tratta di interventi economici come il Movimento CesenaSiamoNoi sta dimostrando da tempo, di tipo riparativo, misure parziali e non risolutive al fine di garantire il riconoscimento dei diritti e condizioni di vita dignitose ad ogni cittadino. Soprattutto quando manca una politica della casa rigorosa e prioritaria, nel far fronte a quella che si può definire, anche nel nostro territorio,una vera e propria emergenza abitativa
Per politiche della casa si intendono interventi di tipo strutturale , di cui nessun ente preposto pare oggi volersi far più carico. Nè lo stato, nè le regioni nè tanto meno i Comuni, che per legge ne avrebbero preciso mandato. Anche il Comune di Cesena non è da meno: anzichè acquisire e mettere a disposizione dei non abbienti un numero di alloggi adeguati, si muove in perfetta coerenza con la linea regionale, che sta dando all’ assistenzialismo economico la massima priorità e ormai l’esclusività degli interventi sociali in campo abitativo, quasi fossimo ritornati, con un cammino a ritroso rispetto alle conquiste di qualche decennio fa, ai tempi dell’assistenza-beneficenza . E ne fa una campagna mediatica, rendendosi poi conto, come in questo caso, in ritardo , di aver suscitato delle aspettative, rimaste la maggior parte deluse. Bel risultato davvero!!
A seguito del dibattito avviato da CesenaSiamo Noi sul progetto Novello e nelle relative commissioni consiliari si è fatto alla fine il punto il punto su queste annose questioni sociali.
Per la prima volta l’Ass. Benedetti, ha finalmente chiarito che tale opera non risponde ai bisogni di chi è in una situazione di estremo bisogno, di chi affolla le liste per le case popolari, di chi è privo di reddito, di chi è sfrattato, ma bensì di un’altra fascia di popolazione per altro indefinita, se non per i requisiti economici, sufficienti a sostenerne i costi. Costi tali per cui i non abbienti non avranno alcuna possibilità di accedere al tipo di soluzioni previste dal progetto Novello
Per questo, avendo Cesena SiamoNoi chiesto di esplicitare che cosa si è fatto e che cosa c’è in previsione per le persone in condizioni di estrema povertà abitativa (8.000 disoccupati, 1500 famiglie povere, 459 domande per l’assegnazione di case popolari, situazioni per altro da tempo note e riportate dallo stesso Sindaco), l’Assessore Benedetti non ha potuto far altro che riconoscere il vuoto sul piano degli investimenti e della ricerca di soluzioni strutturali, ribadendo però e caldeggiando la validità come misura sostitutiva, del Fondo per l’affitto ed di altre provvidenze economiche.
Della cui limitatezza ora i fatti stanno a dimostrare il contrario.
Sono rimaste senza risposte domande specifiche quali :
– quante nuove abitazioni per i nuclei in condizioni di grave indigenza sono stati realizzati od acquisiti dall’inizio legislatura?
-quanti alloggi di Edilizia residenziale Pubblica , sono stati ripristinati, tra quelli vuoti perchè in attesa di interventi di ristrutturazione, in modo da renderli disponibili?
– quanti sono invece stati (s)venduti, così da ridurre la già insufficiente dotazione di risorse comunali per i più indigenti?
Tanto da far rilevare come a fronte di un enorme investimento di risorse pubbliche e private(con garanzie sempre a carico della Pubblica Amministrazione) per il progetto Novello, i cui destinatari rimangono abbastanza indefiniti, le politiche della casa in risposta ai bisogni certi, quantificati ed irrisolti da anni, dei più indigenti, si riducano al nulla o poco più.
Cesena, 20 maggio 2016 Tiziana Lugaresi