CSN EMendamento ODG Democraticità
Ieri in consiglio comunale si è discusso un ordine del giorno presentato dalla giunta atto a limitare la concessione di spazi pubblici a movimenti che si richiamino al fascismo o altri movimenti antidemocratici, attraverso la compilazione di una dichiarazione obbligatoria da parte del richiedente.
Come da nostra carta dei valori condividiamo l’antifascismo e proprio per questo crediamo che abbiano il diritto di chiedere la piazza tutti coloro che hanno uno statuto e finalità previste dalla costituzione, per quanto con valori difformi dai nostri. Il fascismo non si combatte con la burocrazia (così come si trattasse di abusivismo edilizio o lavoro nero) ma agendo sul campo, risolvendo il problema degli emarginati, delle paure delle persone, dando risposte non ideologiche e cercando quindi di non lasciare spazi liberi a questa manciata di persone che evidentemente rispondono ad un vuoto lasciato da altri.
lo abbiamo spiegato negli emendamenti da noi presentati /vedi link sopra) per modificare il testo di una proposta che necessitava di modifiche e di una concertazione maggiore tra i gruppi, che invece non è stata cercata dai proponenti.
In aula infatti è arrivato un testo votato dalla Giunta, presentato dai soli gruppi di maggioranza e preannunciato da comunicati stampa e lettere del Sindaco dall’effetto divisivo e provocatorio, come dimostrava il clima teso ieri nell’aula.
Nonostante ciò tutti i gruppi consiliari hanno partecipato ad un confronto civile di 3 ore.
Col primo (accolto e che farà parte del testo poi approvato) abbiamo proposto di legare le iniziative culturali di sensibilizzazione alla memoria locale individuando contesti di intervento sensibili, di disagio o criticità sociali dove fare sentire la vicinanza delle istituzioni per non lasciare quel vuoto che è facile terreno per gli estremismi.
Col secondo chiedevamo invece di avere un tavolo di lavoro con le forze di polizia del territorio al fine di monitorare, stabilire dei protocolli di intervento e individuare situazioni a rischio, ma purtroppo il nostro emendamento è stato bocciato.
Ci siamo tenuti fuori dal teatrino del modulo d’autorizzazione preventiva (giuridicamente non legittimo, perchè ogni movimento formalmente costituito se esiste ed è legale ha uno statuto conforme ai principi democratici) che non solo non fermerà nessuno, ma darà anche un comodo alibi a chi vorrà credere di aver fatto qualcosa, rafforzando ulteriormente movimenti che potranno eventualmente ergersi a vittime di discriminazione e restrizioni consolidando la loro vicinanza sul territorio.
Crediamo sia tempo di finirla con la burocrazia e con la strumentalizzazione ideologica di questioni delicate che corrisponde ad una sottovalutazione della reale portata degli estremismi e dell’antidemocraticità che si diffonde ogni giorno in modi anche più latenti
29 settembre 2017 CSN